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Articolo su messaggero.it
inserita il 22/02/2009
di Simona Orlando dal sito http://www.ilmessaggerto.it



SANREMO (21 febbraio) - E la critica decise di fare giustizia. Allo spoglio delle schede per il Premio Mia Martini ci si è resi conto che, tra tutti gli artisti della sezione campioni, la sala stampa puntava sulle tre grandi esclusioni del Festival. Qualche preferenza l’ha presa Al Bano, che poteva avvalersi del supporto delle testate straniere, e qualcuna è andata ai Gemelli Diversi, che hanno portato un brano migliore di molti rimasti in gara, ma con un testa a testa mozzafiato sono stati Tricarico (“Il bosco delle fragole”), Nicky Nicolai-Stefano Di Battista (“Più sole”) e Afterhours (“Il paese è reale”) a rincorrersi a suon di voti: venti a testa per Tricarico e Nicolai-Di Battista, battuti sul filo di lana dagli Afterhours che hanno raccolto 21 voti.

Manuel Agnelli commenta: «E’ la ciliegina sulla torta. Siamo venuti qui per l’esposizione mediatica e con l’eliminazione abbiamo riscosso un’attenzione che è andata oltre le nostre aspettative. Questo premio ce lo aspettavamo perché dai giornalisti stiamo stati trattati con i guanti bianchi, ma gli altri due concorrenti erano altrettanto meritevoli. Avrei fatto vincere il Festival a Tricarico, che fa un cross- over particolare che riesce ad arrivare tutti, e avrei dato il Premio della critica a Nicky Nicolai e Stefano Di Battista, che è un fuoriclasse. Ho avuto qualche dubbio che riuscissimo a farcela perché nelle esibizioni ho cantato male e questo poteva inficiare sia il giudizio di chi non ci conosceva sia il progetto della compilation con artisti della scena musicale italiana in uscita “Il paese è reale”. Le soddisfazioni sono tante: il riconoscimento della sala stampa e della gente per strada, la vicinanza umana di Bonolis e poi il giudizio di Mina che la sera del ripescaggio mi ha telefonato per dirmi: “Avete un brano eccezionale. Non abbiate paura di nessuno”».

Tricarico è arrivato secondo a pari merito con la coppia del jazz, subito ripartita per Roma. Si muove sorridente e spaesato nel roof dell’Ariston, dove è venuto per ascoltare i risultati e non è per niente triste. Lui è talmente concentrato sul suo percorso personale che il resto intorno è tanto di guadagnato, sono finestre che si aprono e da cui si diverte a curiosare. E’ contento di esserci, ed è impegnato in una sfilza di baci e abbracci con gli After perché tra loro è nata una grande stima reciproca: «Il premio agli Afterhours è giusto. Mettono un grande impegno in quello che fanno e hanno un percorso di tutto rispetto alle spalle. Non contavo di vincere. Io non conto mai su niente, al limite spero. Già essere nella terna dei preferiti dalla critica lo considero un ottimo risultato».

La giovane Arisa, vincitrice oltre che della gara delle nuove proposte conclusasi ieri sera anche del premio della critica nella sua categoria, ha detto: «Sono felice per gli Afterhours perché rappresentano la diversità, qualcosa di veramente originale. Sono bravi e hanno molto da dire. Se avessi potuto votare io avrei scelto Tricarico perché è infantile nel migliore senso possibile. Parla con la bocca dei bambini e come loro dice sempre la verità».