21.07.2006 Ferrara
location: Piazza castello
recensione: grazie a fioriblu
questa frase secondo me racchiude tutto il senso del concerto di venerdì sera:
“Meravigliosamente Appassionati Noi, Uniti Emotivamente Loro......a noi”.
Bene.
E poiché “le cose belle per rimanere magiche devono prima o poi terminare”, io chiuderei qui il mio intervento e…bona lè. Grazie a tutti, ciao ciao, ci vediamo alla prox, saluti ai familiari ecc. ecc.
Se volessi fare la very trendy very cool very dude very cude chiuderei qui, ma poichè sono solo very trendy very cool mi dilungherò scandalosamente su uno dei concerti più belli degli After a cui mi sia capitato di assistere da qualche anno a questa parte.
L'altra sera pensavo che la percezione di un concerto è sicuramente un insieme di fattori soggettivi e oggettivi. Se tante persone vanno ad uno spettacolo con la voglia di assaporare dall’inizio alla fine la musica che loro hanno scelto come prediletta, allora il concerto risulterà sicuramente intensamente vissuto e coinvolgente, un insieme di tante soggettività che si uniscono, complici, a gustarsi l’avvenimento, lo show, la performance. Però, se dall’altra parte non c’è lo specchio, il dato oggettivo, la band che raccoglie, fa suo e ti rimanda il calore che sale da te verso il palco, questa intensità si perde e disperde nell’aria. E la tua percezione rimane solo tua (sensazione comunque bellissima). Venerdì sera l’incontro c’è stato. Eravamo entrambi, noi pubblico e loro gruppo, estremamente attenti ad ascoltarci e ad ascoltare per far si che nell’incontro delle nostre energie nulla potesse andar perso. Ecco, non siamo stati spreconi ma degli irrimediabili risparmiatori che hanno tenuto ben stretto il loro capitale cercando di essere consapevoli che chi trova una band trova un tesoro!
Inizialmente però non è stato così. Il pubblico, seppur attento, ascoltava immobile l’accavallarsi delle prime note delle prime canzoni (si, vabbè, a parte 4 o 5 esaltate che hanno urlato e-saltato, dall’inizio alla fine proprio come delle vere e-saltate…). Poi, pian piano, si è lasciato andare ed è stato tutto più facile, una passeggiata che alla fine ci ha lasciati stravolti, svuotati, completamente euforici convinti che, nello scambio del dare e avere venerdì sera ci abbiano guadagnato tutti.
Quando Manuel su la VEDOVA BIANCA ha iniziato a far roteare l’asta del microfono mi sono detta: "alè, stasera non si esce vivi"! Personalmente ho apprezzato le canzoni che non ascoltavo, dal vivo, da tempo come MILANO CIRCONVALLAZIONE NORD sempre più ipnotica e misteriosa nel suo loop psichedelico condito da maracas al petto ;-) e quelle canzoni che non ho quasi mai ascoltato in cuffia come COSE SEMPLICI E BANALI o COME VORREI.
Non so, a parte la felicità che mi hanno trasmesso, mi hanno dato la sensazione che Manuel cercasse la leggerezza, il divertimento, la superficialità divertente e soffice di canzoni meno impegnative. Una fra tutte NON E’ PER SEMPRE suonata così, di colpo, senza preavviso. Talmente senza preavviso che una pazza dentro di me ha iniziato a saltare come se dovesse liberarsi da un esorcismo dell’esorciccio del mago Oronzo! E a nulla sono valsi gli sguardi increduli di TUTTO il pubblico di Ferrara che si chiedeva incredulo da dove provenisse quello donna very trendy very cool!
E poi i brani “scarica adrenalina” dove ti chiedi incredula: “ma io questa energia fino a ieri dove cazzarolina la nascondevo???” . Primo fra tutti NON SI ESCE VIVI, ma anche NON SONO IMMAGINARIO o 1.9.9.6 con ritmo rallentato ma sempre grintoso, e determinato a far scappare a gambe levate gli ultimi strascichi di tristezza.
Il concerto è proseguito in crescendo. Manuel con la voce particolarmente roca sempre più simile a quella di Greg Dulli e un phisic sempre più nel role (mi si permetta di aggiungere: con un taglio di capelli, questa volta, FINALMENTE, azzeccato!!! Alèèè ooo), supportato anche carismaticamente dai nuovi acquisti della band che, a dire la verità, non mi dispiacciono affatto (non me ne voglia il caro Viti). In particolare le entrate al sax di Gabrielli che non sfigura mai, anzi regala una nota più jazz che abbellisce i vari brani non snaturando la loro essenza ma arricchendola di un ennesima sfaccettatura, un esempio fra tutti l’intro di Ballata…e la parte strumentale di Come Vorrei (correggetemi se sbaglio).
Che altro dirvi? Solo questo che Manuel ad un certo punto ci ha chiesto di poterci guardare perché eravamo troppo belli (e già già già già) ed ha chiesto di poterci fare una foto (chissà se la manderà alla bacheca!!!). A quel punto ho pensato di saltare sulle spalle di Machi con un cartello in mano del tipo: IO C’ERO!!! Ma faceva troppo festa al Circeo degli azzurri campioni del mondo e quindi ho optato per un salto sui piedi della Blue (scusami Tiz per tutte le gomitate, facciate, pedate che ti ho dato!!!).
Al termine della serata chi la fa la vince. Dopo una instancabile attività al suon di “FUORI FUORI FUORI”, attività svolta con tenacia in particolar modo da me! siamo riusciti a richiamarli sul palco per un meritatissimo bis del bis.
E qui Manuel ha esordito: “questa canzone avevamo pensato di non farla in questo tour. Ma stasera la facciamo. Ed è esplosa MALE DI MIELE!!! Piedi che saltavano, mani che svolazzavano, teste che si piegavano e si giravano a 90 gradi! Corde vocali che volavano di qua e di la per lo slancio finale. Slancio che è giunto inaspettatissimo - ma forse inconsciamente anelato - a sorpresa come la colomba dal cilindro con VOGLIO UNA PELLE SPLENDIDA degna chiusura di cotanto spettacolo e, con un filo di voce, come sempre, caparbiamente ed instancabilmente ottimisti e positivi ci siamo ritrovati a intonare. “Ma siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii.............."
Afterfiori