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10.04.2003 Nonantola
location: Vox Club
recensione: grazie a ciffolina



IMPERCETTIBILI SFUMATURE ...e come si fa? Ditemi voi come si fa a dare un nome alle emozioni, alle sensazioni...Non ci si riesce, perchè il loro "compito" è quello di essere solo delle sfumature, delle pennellate di colore ritagliate da un quadro più generale di cui riesci a malapena a comprendere la grandezza solo ore e ore dopo che l'hai guardato sotto ogni aspetto (prima ci stai vicino, al quadro; poi ti sposti a destra, poi a sinistra; noti un particolare lì, un altro là...poi ti allontani per abbracciarne la totalità ma no, non ce la fai: è troppo troppo troppo grande).E' così che è andata ieri. Il concerto del Vox me lo sono vissuto in modo diverso rispetto agli altri: sempre dalla prima fila, s'intende (i concerti sono concerti SOLO dalla prima fila...mi perdonerà Luca), anche se non c'erano transenne perforanti e i nostri gomiti si appoggiavano direttamente sul palco, che saliva poi verso gli After con tre scalini, a mo' di piramide. L'ho vissuto diversamente perchè l'ho vissuto IO, godendo delle canzoni tramite me stessa e non tramite Loro: ho ondeggiato, saltato, bestemmiato per me e solo per me, senza pormi il problema del sudore di Manuel, delle facce sofferte di Viti, della danza di Dario, delle espressioni plastiche di Ciccarelli, degli smartellamenti di Giorgio (che non vedevo, causa piatto della batteria grande quanto un intero set di coperchi da cucina).Il fatto che il commando tosco-emiliano avrebbe passato la notte al Vox causa improbabili orari di treni e corriere (5e 30 il convoglio per Pisa di G e Marlene; 6 e 10 la corrierina per Ferrara di Machiba e me) mi ha persuasa del fatto che agli After, quella sera, ci saremmo "arrivati", li avremmo fermati. Machiba dice che sogno troppo. Anche io lo penso, ma in un libro che sabato 19 sarà tra le mani di Dario c'è scritto una frase che sento particolarmente mia: "I sogni devono essere infranti".Ieri ne ho infranti due in una volta.Inutile raccontare del concerto: quando gli Afterhours ne sbaglieranno uno penso che mi sarò già laureata, avrò un lavoro, un marito, dieci figli. Se considerate che non ho in mano nessuna di queste cose qui, possiamo stare certi che Il Gruppo non sbaglierà mai (o quasi mai...prima o poi almeno alla laurea ci arriverò pure?!).Il sogno è cominciato un attimo dopo aver terminato di assistere al concerto. G., Marlene, Machiba, Rossella, Luca ed io siamo seduti sui divanetti del locale quando vedo spuntare Dario che cammina per i fatti suoi. Poi, vedo Prette, poi Manuel...e la madonna, tutti insieme poi no, mica ce la fanno a reggermi, le mie gambine, se vi palesate così...Prendiamo il coraggio a due mani e ognuna si reca dal suo After di fiducia...Io fermo Dario, gli dico che appartengo a questo sito, gli parlo dell'incontro che noi emiliani abbiamo chiesto alla band tramite Mescal per il concerto di Ferrara, gli dico che per l'intervista lui è già prenotato, eccetera. Risponde tranquillamente, con cortesia e sorridendo. Io ho già fatto serata e posso pure morire domani, che mi va più che bene così...Lo lascio, va a farsi un giro dal ragazzo delle magliette.Dietro di me c'è Manuel braccato da orde di fans: indossa la maglietta rossa con la scritta "Io non tremo (è solo un pò di me che se ne va)" e pare disponibile con tutti.Ora, dovete scusarmi se il resoconto sarà mancante di qualche tassello, ma io ho un corpo, una mente e un cuore che sono solo miei e non riesco a registrare tutto ciò che è successo: ho perso per strada in un abisso spazio-temporale gli assalti a Manuel di Machiba, Luca, Marlene e G, e sono loro che devono raccontarvi le loro emozioni riguardanti lo scambio di battute avute con l'Agnelli. Io so solo che vedo Andrea Viti sgusciare via veloce alla spasmodica ricerca di qualcuno-qualcosa all'interno del locale (impressione personale: è un gran bell'uomo, ma è formato mignon...ma perchè?!...aaah, forse ho capito: se Dio gli avesse concesso venti centimetri in più in altezza, Andrea avrebbe turbato i miei sogni erotici fino al giorno della menopausa...e siccome non è chiaro se Dio ci sia o meno (è volgare il tuo annaspare, sai?), ha preferito togliere qualcosa a quel capolavoro della natura del Viti...).Finalmente, vedo Giorgio Prette...che sta dinnanzi a me, intento a parlare con un gruppetto di persone (lo sapevate che è si è laureato in Criminologia con una tesi sulla violenza negli stadi? Vabbè, manco noi lo sapevamo. Ma Manuel ci dirà anche questo, poco più tardi al pub...). Machiba è alla ricerca forsennata del suo Prette. Cioè, è alla ricerca del coraggio per affrontarlo (ah, avere 30 anni e non sapere più cos'è la sfacciataggine...).Gli occhi mi si stanno riempiendo di nuovo per il ritorno di Ciffo, diretto verso la Ross e me. Ora, non ricordo se si sia fermato lui dopo che avevo scambiato quel paio di battute precedenti o se sia stata la Ross a fermarlo, ma l'importante è che sia lì, a un centimetro da me...("Più giù più giù sto precipitando forse sto volando, più giù, più giù...", cantano i Subsonica...).Stranamente, non sono tesa. Sono fatta così: mi faccio sempre le pare prima, ma quando devo parlare con i musicisti, la mia parlantina fuoriesce come non mai...Parliamo di tutto un pò: del locale che sta chiudendo e sta sbolognando via la gente (Ciffo si stupisce e stranisce dell'esodo cui stiamo assistendo, in effetti), della loro "inavvicinabilità" (sgrana gli occhioni, e ripete spesso: "Noi inavvicinabili?! Ma perchè? Ma dai, noooo! A noi piace stare in mezzo alla gente e parlare...stasera è un pò triste: qua se ne vanno tutti!"), dei loro prossimi concerti ("Siete della zona, voi?" ci chiede), della scaletta che non prevede più "Voglio una pelle splendida" ("Abbiamo allungato certi pezzi e ci tocca fare delle modifiche. La scaletta è già abbastanza lunga di per sè, comunque...improvvisiamo abbastanza...sappiamo da dove partiamo ma non sappiamo dove arriveremo...!"), dello scherzo che gli hanno fatto a Treviso ("Ehh, me li fanno spesso..."), dello striscione delle ragazze sempre di Treviso ("Ci ha fatto un effetto strano: noi non siamo abituati a simili manifestazioni d'affetto...eppoi, in un locale così piccolo...lo strisione prendeva tutto il parterre e la gente non vedeva piùniente!"), della frequentazione da parte sua dei siti sugli After. Qui, scatta il boiccottaggio alla concorrenza e il dirottamento su QUESTO sito. Gli faccio presente che se entrerà in bacheca mi sgamerà facilmente, facendomi io chiamare Ciffolina ("Nooo! Ma davvero?! Non va mica bene questa cosa...!", ridendo. Gli chiedo se devo pagargli i diritti d'autore sul cognome-nickname, ma mi dice di no...).Lo osservo ben bene. E' vestito come durante la puntata di "Supersonic", camicia verde e pantaloni scuri (marroni o grigi? non mi sovviene) e scarpe da tennis. Credevo fosse un pò più alto e non pensavo avesse davvero un viso così dolce. Ti guarda sempre dritto negl'occhi con i suoi, grandi, scuri. La pelle del viso mi fa un'invidia pazzesca, tanto è perfetta. Ha una voce gentile, lui è educato. Sorseggia la birra con calma (ma in concerto solo ed esclusivamente acqua, se non sbaglio).Non me lo immaginavo così magro, però. Li ho visti tutti magrissimi...(credo mi dedicherò alla musica anche io, se questi sono gli effetti...altrochè diete e diete: un anno e mezzo in tour e sono a posto: sparisce tutto senza bisogno di liposuzione!).E' strano, Dario...non so: sembra stonare all'interno di un contesto chiassoso come quello di un locale nella fase post-concerto...passa tra la gente come non calpestasse il pavimento...non c'è dicotomia tra il suo modo di suonare e il suo modo di muoversi...Sì, se dovessi disegnare Dario sarebbe un cerchio, sarebbe la "O" di Giotto fatta a mano libera, sarebbe un disegno che ispiri armonia. Soddisfa completamente la mia concezione di "estetica". Ne sono incantata.Arrivano Machiba e punto g a salutare Dario: Machiba si presenta con fare da...mamma che si sincera delle condizioni del figlio, Gianna saltandogli davanti e dicendogli: "Ciao, sono Gianna!". Lui le allunga la mano destra e le dice, con tutta la naturalezza di questo mondo: "Ciao, sono Dario". Come se non lo sapessimo!!. Sono basita (qualcuno me lo incarti e ci scriva sopra "Fragile" che lo porto a casa, vi supplico: la mia adorazione verso una persona che è scesa dal piedistallo con un'umiltà così incredibile non può continuare a questi livelli, rischio di andare in cortocircuito!)...Non ricordo chi ha apportato la buona novella, ma so che giunge (a Dario, Rossella e me) la notizia che Manuel ha intenzione di dirigersi verso Modena per andare a bere qualcosa. Non ricordo nemmeno più come abbiamo salutato Dario, come sia tornato nei camerini...ho un vuoto che mi dura fino a quando il commando tosco-emiliano non si trova in strada ad attendere che Manuel esca per andare a bere qualcosa davvero.Ci guardiamo tutti con un fare misto tra l'interrogativo, il beffardo e lo scanzonato (per la serie: "Ci capita una volta sola nella vita: se è vero, approffittiamone!"). Aspettiamo, ma siamo sconfortati. Escono gli After dal retro: Andrea è ancora lì che ce l'ha con qualcuno o qualcosa e si trascina stancamente il suo trolley come fosse un turista che s'è fatto tutta Roma a piedi e vuole solo andare a dormire. C'è Prette, credo. Non c'è Ciccarelli, che Dario dice essersene tornato subito in albergo perchè influenzato. Esce Manuel. Il gruppetto che lo attende (e che ha cenato con gli After tre ore prima in un posto attaccato al Vox) pare conoscerlo bene e il gruppo tosco-emiliano si smonta subito: vabbè, dai, lasciamo perdere, questi sono suoi amici.Invece, stupore massimo, passandoci di fianco Manuel fa: "Voi venite a Modena a bere qualcosa? Avete la macchina? Dai, seguite una Punto bordeaux che ci ritroviamo in un pub".Io ho avvertito un principio di paralisi che dagli arti mi arrivava al cervello: MANUEL AGNELLI CHE CI CHIEDE DI AGGREGARCI????? Dov'è la candid camera? Ditemi dov'è la telecamera, che sorrido a "Scherzi a parte"!!.Mentre ci fiondiamo nella santa Ross-mobile manco avessimo degli alani rabbiosi alle calcagna, penso di aver tradotto la parola "Cazzoooooooooooooooo!!!!!!" in almeno 25mila lingue diverse (compresi i dialetti).Ci mettiamo sulla scia della Punto bordeaux e del codazzo di macchine...Durante il tragitto, abbiamo avuto attacchi di daltonismo ("Oh, ma è bordeaux, quella macchina là davanti? Oh, ma sei sicura? Cazzo, il semaforo bastardo!!!!! E se adesso li perdiamo???!!!!"). Dopo un quarto d'ora di viaggio arriviamo ad un cancello che sembra condurci in una casa privata...Le nostre teste si sono trasformate in giganteschi punti interrogativi che spuntano dalla capote della Peugeot della Rossella...Non è una casa privata, ma di fianco, su un'insegna, c'è scritto: "Abbigliamento Uba uba". MA 'NDO CAZZO SIAMO ARRIVATI??????????????Vabbè, scendiamo, entriamo e vediamo il locale deserto. Per di più, Manuel non è ancora arrivato. Il nostro comune pensiero malvagio ci spinge a dire che l'Agnelli c'ha fregato alla grande. Ma già così sarebbe un'avventura da raccontare, in fin dei conti, no?Sto per addentrarmi nel locale, quando di fianco a me una voce mi fa: "Ma ci faranno restare, qua, o ci cacceranno via?". Mi volto...minchia, è Manuel che mi sta parlando!!!!!! Gli dico che non lo so e gli chiedo, semmai, perchè il Vox ha chiuso così velocemente i battenti, in serata. Manuel fa spallucce: "Non lo so, ma è un locale di merda ed è l'ultima volta che ci suono". Così sia.Ci sediamo: il gruppetto di ragazzi che accompagna Manuel fa parte della"classe" dello stesso Agnelli, che insegna in una non meglio precisata scuola di musica: sono suoi allievi ed ex allievi, tutti giovanissimi, comunque, e credo un pò tutti emiliani (a parte un ragazzo sardo). Il gruppo tosco-emiliano propenderebbe verso il "sediamoci un pò distanti chè così non rompiamo le balle", ma i due tavoli vengono uniti e...comica la serata: ragazzi, ragazze, siamo allo stesso tavolo col Manuel.Ora, provate a mettervi nei panni di chi deve trovare parole adeguate per descrivere due ore con la persona che vede su un palco e che ammira per il suo essere così distante dalla massa...Siamo lì con La Mente del gruppo rock più importante della musica italiana...Io non ci riesco a dirvi cosa si possa provare...è un misto di incredulità e di voglia di sentirlo parlare di cose che solo lui sa e che solo lui a raccontare...è bisogno di vedere che persona sia fuori del contesto musicale...Scrivo un sms a Nullla: se lo racconto in giro, dove e con chi sono, non ci crede nessuno...Manuel, nell'arco dele due ore, spazierà da Mastroianni (non chiedetemi come ci siamo arrivati) ai racconti sugli esordi degli After (storie di Fiat Uno scarcassate che percorrono chilometri di autostrade per arrivare fino in Sicilia, con l'ex bassista rompi-maroni e guidatore folle a cui tutti volevano sempre dare il cambio al volante per non morire; di gestori di locali e alberghi poco cerimoniosi nei confronti degli After, messi a dormire un pò dove capitava e in qualsiasi condizioni ambientale; storie di spaghettate alle vongole vomitevoli alle cinque della mattina, di malattie varie (scabbia...) presa dormendo in letti polverosi e di cui non si doveva scoprire i segreti...; storie di lontananza da casa, di voglia di vedere la fidanzata e necessità fisiologiche da espletare all'arrivo della suddetta con gli altri musicisti che bussano alla parete per fare più piano... Si passa da Emidio Clementi e Moltheni ai Mercury Rev al video con Patty Pravo (imitata alla perfezione), alle sue manie di protagonismo, al suo corpo rifatto e al suo essere, comunque, "diva", anche soprattutto quando sfatta dall'alcol...Si parla di Marco Parente, di Max Casacci e della festa che i Subsonica, la sera del debutto del loro tour primaverile, hanno fatto a Manuel per il suo compleanno...si passa ad enumerare tutti i personaggi famosi (Manuel compreso) nati sotto il segno dei Pesci (modestamente, anche io...:-P)...a sfottere G per la sua pronuncia toscana e la sua età (posso dirlo? Ma sì, Manuel l'ha presa in simpatia, fingendosi scandalizzato per la presenza di una non ancora 18enne attorno ad un tavolo di un pub alle tre della mattina)...si fanno i conteggi delle generazioni presenti a quel tavolo (un paio di sicuro!), si parla delle città da cui si proviene, della Triennale di Milano...Si prende in giro Vasco Rossi (certo che a Manuel non vengono male, le imitazioni!!) e Agnelli tira fuori l'aneddoto riguardante l'Italian Music Awards, dove più che il premio...ha gradito le signorine mezze nude che gliel'hanno portato...e delle solite scemate grezze di Vasco Rossi, premiato ex aequo come miglior testo. Tira fuori le medicine per la voce e dice che deve curarla per bene, evitando di affaticarla anche con le interviste...Mangia una piadina, beve birra: sembra a suo agio. Sembra uno di noi. O forse non ci sono io, lì. Forse sto sognando tutto. O forse la realtà sta veramente superando la fantasia.Non so: mi soffermo a guardarlo e penso che non è vero che sono al tavolo con Manuel...bhò...è così umano, così normale...La sua voce è proprio magnifica, anche quando non canta; e quando ride t'illumina d'immenso.Verso le tre chiede a tutti noi se vogliamo farci "il cicchetto della staffa" per completare la serata. Altro giro, altro regalo.Si arriva alle tre e mezzo. Nel locale siamo solo noi e i quattro gestori. Non c'è nessun altro, la musica non c'è più, ci sono solo luci basse e tavoli e sedie e sgabelli di legno. Ci siamo solo, solo solo ed esclusivamente noi, una decina di anime in tutto.Ci si alza per andarsene: qualcuno va in bagno, qualche altro sospira per le ore che dovrà attendere prima di prendere un treno. Manuel chiede a che ora ce ne andiamo e gli rispondo alle 6 e mezzo, con la corriera. "Con la corriera????!!!!" è il suo commento stupito. Tesoro mio, non abbiamo la macchina, che facciamo? Il treno è assai più scomodo...Ci siamo alzati, ma sembra che nessuno se ne voglia andare, in realtà. Rimaniamo in piedi accanto al tavolo a parlare ancora un pò con Manuel che sulla battuta su come far passare il tempo prima di treni o corriere ("Monopoli? Tresette?", salta su dicendo che sua zia gli ha telefonato un giorno dicendogli che nel Trivial c'è una domanda che riporta la seguente dicitura: "Chi è il cantante degli Afterhours?". Si, vabbè, Manuel...Usciamo. Ma non ce ne andiamo ancora. Nel piazzale rimaniamo a fare foto e se Manuel è stanco no lo dà comunque a vedere. Altri dieci minuti buoni. Poi si va via davvero.Gli allungo la mano e lo saluto, dicendogli che ci rivedremo a Ferrara (nel pomeriggio avevamo già parlato con Manuel dicendogli dell'incontro che avremo con loro); lui mi stringe la mano, si china e mi dà due baci, dicendomi un "Buonanotte" con quella sua voce che ancora mi sto sognando; baci anche con gli altri e le altre.Ce ne andiamo davvero. Il tour prevede la fermata in stazione per Marlene e g e in autostazione per Machiba e me.E' forse il momento più difficile dela mattinata che si sta pia piano srotolando davanti a noi. La Chiara ed io aspettiamo al buio e al freddo che l'autostazione apra. Parliamo, ma soprattutto ricordiamo. E forse le parole non sempre seguono il vero groviglio dei pensieri che abbiamo dentro. Stiamo fuori un'ora al freddo; appena aprono l'autostazione ci fiondiamo al caldo. E comiciamo a cronicare.Alle 6 e 10 partiamo che sta albeggiando. Ci sediamo in posti differenti: lei davanti ed io dietro. Per avere più spazio ma anche, tacitamente, per rivivere in maniera personale e raccolta quello che c'è capitato. Non parliamo più fino a Ferrara: non serve. E non ce la faremmo comunque: troppo, troppo, troppo grande quello che c'è successo in poche ore.La testa ciondoloni che scivola di tanto in tanto lungo il finestrino, gli After negli auricolari, le figure di Dario e Manuel che si sovrappongono, così poteti nella loro enorme diversità, il sole che sta spuntando e i banchi di nebbia improvvisi che fanno capolino occultandolo. E' tutto così straordinariamente irreale. Come arrivare in stazione e vedere alcuni tuoi amici fuorisede della facoltà che stanno aspettando l'autobus per andare a lezione o i pendolari che vanno al lavoro mentre tu sei appena tornata dal più impalpabile dei sogni ad occhi aperti che solo una canzone dei 99 Posse può tradurre in parole:...mi mancano già questi luoghimi mancano già i vostri nomi...attimi irripetibilitutto finisce lo so ma non voglio partire no,ancora no, ancora no, ancora no, ancora no,ancora no...ancora no...