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Tora!Tora!2003 Nizza

VENTIMILA RAGAZZI NEL MONFERRATO ALLA PARTENZA DELLA RASSEGNA
Tora! Tora!, un festival nelle mani dei musicisti

inviato a NIZZA MONFERRATO

Il merito è anche della «belecauda»; che sarebbe poi la farinata,
però molto spessa e molto saporita, ed è un orgoglio di Nizza, come
il vino e il cardo gobbo. Ok, questo non è un articolo di Raspelli.
Questa è una storia rock. La storia rock più rock che ci sia in
Italia, adesso. Però è una storia rock che comincia con la
belecauda, e le colline attorno a una spianata piena di ragazzi e di
musica; e ascoltando la musica i ragazzi mangiano la belecauda e
bevono vino vero, e la svolta storica nella storia del rock dal vivo
- la ribellione al paninazzo letale - poteva arrivare soltanto qui,
a Nizza Monferrato, e grazie al Tora! Tora! Festival. Perché il
Tora! Tora! sta agli altri festival come la belecauda sta al
paninazzo. È digeribile e sano. Ecologico, insomma. Manuel Agnelli
degli Afterhours si inventò questo festival per farla finita con le
paturnie dei rocker italiani come lui, bravi e stufi marci di fare i
pupazzi di manager e promoter. Tora! Tora! è un festival nelle mani
dei musicisti, che non ci guadagnano nulla se non la soddisfazione
di suonare come, dove e con chi gli garba. E se ieri, o venerdì,
eravate tra gli oltre ventimila ragazzi arrivati a Nizza per la
prima tappa del Tora! Tora! 2003, avrete constatato quanto tale
soddisfazione giovi ai musicisti - e di conseguenza anche al
pubblico. Dunque, due giorni di festival a Nizza; nuova capitale del
rock italiano, Seattle nel Monferrato in virtù dell'intraprendenza
della Mescal, l'indipendente etichetta che qui opera e prospera,
costruendo successi come quello dei Subsonica. Già, i Subsonica.
Clou della prima giornata, in formissima, hanno mandato un messaggio
forte e chiaro. Questa sarà la loro estate, con buona pace dei
vecchi arnesi nazionali e d'importazione che i giornali s'ostinano a
spacciare per superstar. Un'altra che il Tora! Tora! ha trovato in
stato di grazia è Cristina Donà: la ragazza ha una grinta che ti
porta via, t'acchiappa e ti fa male, ma è un male bellissimo. Però,
aspetta: se adesso comincio a dire chi ha suonato bene e chi meno
bene, a parte che facciamo notte - le band erano uno sfondone, dai
Punkreas ai Meganoidi, dagli Afterhours ai Fratelli di Soledad, ai
Marlene Kuntz, ai Tiromancino una trentina malcontata, e come si fa?
- a parte questo, il grave è che tradirei il Tora! Tora!, festa e
non gara, occasione d'incontro e non di confronto. Ecco: voi
immaginatevi il backstage del Festivalbar, o di uno dei tanti
festival dove i musicisti arrivano, vanno sul palco, si rodono il
fegato se quello prima ha beccato più applausi, intascano l'assegno
e scappano verso un'altra città per cantare. Be', tutto diverso. Qui
i musicisti si divertono. Vengono pure se non devono suonare. Così,
per stare tra amici. Prendi Cisco dei Modena City Ramblers: non era
in cartellone, qui a Nizza, ma voleva vedere Max dei Subsonica, e
stracciare il suo manager Valerio Soave a calciobalilla: due ottime
ragioni per farsi vivo. Senza contare il vino, la belecauda e gli
agnolotti al sugo d'arrosto - anche il catering del Tora! Tora! è
adeguato alla situazione, mica siamo gli americani. Insomma, il
backstage del Tora! Tora! è molto friendly, e ci arriva un sacco di
amici: è arrivato pure Cudicini, il portiere del Chelsea, con la
moglie subsonic-maniaca, e i Subsonica gli hanno fatto molte feste,
e il Boosta ha tentato di convincerlo a comperare il Toro. Non si sa
mai. Poi, venerdì sera s'è materializzato l'Ivano. Nel senso di
Fossati. Lui, come qualcuno saprà, non appartiene alla categoria del
nuovo rock italiano. Però è un curioso, un irrequieto. Gli avevano
parlato tanto di 'sto Tora! Tora!; così, tanto da Genova è
un'oretta, è venuto ad annusare. Magari trama qualcosa con i
Subsonica; o con la Donà, che gli è molto piaciuta; o magari si farà
tentare da una comparsata ad una delle prossime date del Tora!Tora!.
Vi parebbe una presenza impropria? Il Tora!Tora! non è un festival
di genere - rock, ska, reggae - è un festival di musica, e ha il
pubblico più attento e aperto che ci si possa immaginare. Chiunque
sappia il fatto suo, ci sta dentro. Comunque, l'Ivano è venuto, ha
annusato, s'è divertito. È andato a godersi il concerto tra il
pubblico, come tutti i musicisti del Tora! Tora!, che quando non
suonano vanno tra il pubblico ad ascoltare gli altri che suonano. E
non succede mai niente. Niente assalti di fans isterici e altre
sciocchezze. I fans isterici sono un'invenzione dei cantanti
isterici. Prossime tappe: Cagliari 28 giugno, Padova 12 luglio,
Fossacesia (Chieti) il 19, Riccione il 26, Cursi (Lecce) il 5
agosto, Castelnuovo nei Monti (Reggio Emilia) il 30, gran finale il
30 settembre a Milano.


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