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Afterhours Hai Paura del  buio? PRIMA DELL'ALBA
Afterhours Hai Paura del buio?
PRIMA DELL'ALBA
Un nuovo e robusto album tra noise e ballate, dieci anni di
carriera, due dischi alle spalle, niente rughe e nessuna paura del
buio. Gli Afterhours vampirizzano il rock.

Metti le cuffie, ascolta il Dj, rispondi in diretta, presenta il brano,
leva le cuffie, schizza via fino all'altra emittente al lato opposto
della città. Giornata tosta per gli Afterhours: c'é da fare la
promozione in radio, ora che tutti sembrano impazzire per il nuovo
"Hai paura del buio?" Alla fine, anche una scadente pizzeria va
bene come rifugio per riposarsi un pò, nonostante un puzzo di
pollo che ti stura le orecchie e s'impossessa dei tuoi vestiti per
almeno una settimana.
Manuel e Giorgio ritracciano le fatiche del nuovo album...
Manuel: "Abbiamo messo su disco 19 delle 40 canzoni che
avevamo, cercando di rendere i brani più immediati e viscerali
possibile. E' per questo che non ci sono vie di mezzo: o ballate o
noise. Stesura ad impatto frontale anche per i testi. Ma in questo
ci ha aiutato il '96, un anno durissimo per tutti noi sotto l'aspetto
personale.
Ci ha reso ancora più vicini, ci ha dato tanti argomenti da mettere
crudi su carta".
Gli Afterhours c'erano dieci anni fa e ci sono ora, quando le cose
per la musica in Italia vano molto meglio...
Giorgio:"Oh, questo é certo. Sono tanti i gruppi cresciuti
professionalmente che portano avanti forti discorsi personali e
molte le band che, sulla spinta, muovono ora i primi passi. Anche
se la vera rivoluzione arriva dal pubblico, cresciuto enormemente
negli ultimi anni e capace di capire al volo intenzioni, onestà e
messaggio del gruppo. Fermarsi a parlare con la gente dopo gli
show é sempre stimolante. Non crediamo nelle rivoluzioni, ma é
chiaro che c'é in miglioramento nel gusto "sociale". E siamo
contenti di farne parte. Semmai sono proprio gli addetti ai lavori gli
unici a non esserci ancora arrivati, frenando così la corsa della
musica in Italia".
Cosa spinge in avanti gli Afterhours?
Manuel: "Il fatto di essere impietosi con noi stessi e lavorare
finché i brani non suonano esattamente come li abbiamo in
mente. Questo tenendo sempre conto dei nostri limiti tecnici, che
cerchiamo di sopperire con energia e gusto. Io alle spalle ho dieci
anni di formazione classica al pianoforte, ma mi salva essere un
completo autodidatta nell'approccio alla chitarra: n pò d'ignoranza
é necessaria per trovare il proprio linguaggio".
Manuel Agnelli produttore. E' stato difficile?
Manuel: "Mah, mi sono fatto un mazzo tanto, anche se le
soddisfazioni non sono mancate se consideri il successo dei
Pitch, il Premio Ciampi agli Scisma e l'accoglienza a Cristina
Donà, gran talento con ulteriori margini di miglioramento. Il
segreto del 'bravo produttore' é il non aver paura di sperimentare
suoni e tipi di registrazione".
Nel suo ultimo album Mina ha ripreso la tua "Dentro Marilyn",
anche se con un titolo diverso...
Manuel: "Lo dobbiamo a sua figlia Benedetta, che é una nostra
buona amica. E pensa che quando il suo album é arrivato al
primo posto, Mina in persona mi ha chiamato per ringraziarmi.
Voglio dire, il mito Mina che chiama Manuel Agnelli! Volevo
sotterrarmi dall'emozione...".
Futuro imminente?
Giorgio: "Un tour, il video di "Voglio una pelle splendida" e poi
continuare a sperimentare.
Abbiamo trovato cose interessanti dall'uscita dell'album ad
oggi...".
Fabrizio Massignani

Focus
1) 1993: Pop Kills your Soul ,il secondo album. Partecipano con
"La canzone popolare" al tributo a Ivano Fossati. 1995: esce
Germi. Ha le musiche di "Pop..." ma con testi schizoidi in italiano.
1997: Hai paura del buio?, il nuovo album.
2) Completa la band Manuel Agnelli, già produttore di Pitch,
Scisma e Cristina Donà.
3) Mina ha ripreso "Dentro Marilyn" un brano del precedente
Germi, per il suo nuovo disco.
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